indietro ANFIONE e ZETO
Quaderni

                                   

I Quaderni di “Anfione e Zeto” sono progettati in funzione di un maggior approfondimento della conoscenza dell’opera di architettura, già iniziata dalla rivista, entrando con esclusività e rigore in merito ai problemi del progetto. Si articolano in cinque sezioni specifiche.

Monografie. Focalizza il percorso progettuale di un autore attraverso più opere, realizzate e non, presentate in maniera “critica” dall’autore stesso, con precise indicazioni di metodologia progettuale.

Restauro. Si organizza intorno alla delicata operazione di intervento sull’esistente e del suo riutilizzo, a partire dalla convinzione che il concetto di conservazione non può esimersi dall’esercitare una critica selettiva della preesistenza storico-archeologica per mettere in atto un confronto dialettico con il progetto del nuovo. Il lavoro, con forti connotazioni scientifiche, viene portato avanti in stretta collaborazione con le Soprintendenze per i Beni ambientali e architettonici.

Teoria e critica. Si concentra sull’analisi dei segni dell’architettura di tutti i tempi, dando spazio all’approfondimento sistematico dei temi che investono la riflessione sull’architettura. Questa sezione è frutto di una stretta collaborazione con le Facoltà universitarie di Architettura e le Fondazioni scientifiche.

Manualistica. Recupera tecnologie e pratiche costruttive riguardanti i diversi elementi della composizione architettonica nei vari ambiti disciplinari.

Paesaggio e territorio. Analizza le “architetture degli esterni” naturali e/o “artificiali”.

 

 

restauro     

numero 8     

2005     

margherita petranzan

Architetture di pietra

patrizia valle

Il monumento, la città, il progetto

roberto masiero

Avendo cura

guglielmo monti

Il valore delle mura

valeriano pastor

Cittadella: le mura, il museo della città e il campo dei giganti

Cittadella nasce e viene edificata, a partire dal 1220, in un nodo viario di vitale importanza per il Veneto, come centro strategico posto a difesa del territorio nord-orientale di Padova. Fin dalle proprie origini, la storia della "cittadella fortificata"  - luogo nel quale vita civile ed esigenze militari, città e cinta vengono a coincidere - risulta così essere profondamente intrecciata a quella delle sue storiche mura.  
Il volume presenta l'intervento di recupero del sistema fortificato realizzato dall'architetto Patrizia Valle, dal 1995 fino ad oggi.  
Un intervento che, partendo dalle mura medievali, fulcro dell'intero progetto, sembra però essere in grado di allargare i propri presupposti e i propri effetti fino a comprendere una dimensione più compiutamente urbana, legando insieme tra loro temi e progetti distinti, in una coralità di voci: il ripristino del cammino di ronda, il restauro della Casa del Capitano, la realizzazione della nuova scala sulla breccia, il restauro dei Torrioni e delle porte, l'integrazione della demolizione di un paramento del settore sud-est. Temi e progetti diversi che, in tal modo, riescono a trovare la loro unità concreta e ideale nelle mura stesse e in ciò che queste rappresentano per l'immagine di Cittadella. E dimostrano, inoltre, come - nelle parole di Italo Calvino, dalle Lezioni americane - "la pesantezza della pietra può essere rovesciata nel suo contrario".  
Restaurare, conservare, comporre distinguendo, significa allora, in questo specifico, "ricercare un accordo tra tecniche e linguaggi differenti", restituire luoghi e spazi, restituire la città alla propria storia, stabilendo una linea di continuità che è (anche) materiale.

 

 

monografie    

numero 7    

2004     

margherita petranzan

Restauri interpretati

gianni fabbri

Il progetto del monumento tra memoria e invenzione

eleonora mantese

Identità rinnovate e fertili contra-dizioni

roberto masiero

Foglie, strati, depositi, memorie e slittamenti
         

Ogni monumento è "un caso" per come si da' a noi nel presente; ogni intervento su un monumento è "un caso" per la specificità del rapporto che esso tende a stabilire con il suo (il nostro) futuro. Un "caso" anche in senso strettamente tecnico, per la molteplicità di questioni operative che propone al progetto di intervento: dal consolidamento statico alla salvaguardia degli apparati decorativi, dai rinnovi impiantistici alle "messe a norma", fino a vere e proprie ri-determinazioni funzionali. Questi edifici ci propongono una questione prima di tutto: cogliere di essi l'identità, il carattere, quella nota distintiva - der Ankland direbbe Goethe - che dobbiamo compiutamente svelare e "mettere in funzione" con le nuove forme del nostro intervento, facendo emergere i segni della memoria (collettiva), le impronte dell'ideazione artistica in essi presenti.

 

 

paesaggio     

e territorio     

numero 6     

2002     

margherita petranzan

Apertura. Architetture verdi

alfonso alessandrini

Presentazione

luisa de biasio calimani

il Verde urbano: strumento di riconversione ecologica della 

città

roberto gambino

Le acque come struttura portante del Verde

leda minuzzo

Aspetti geomorfologici delle "unità di paesaggio"

patrizio giulini

L'uomo e l'ambiente del Veneto orientale dalla preistoria alla

scoperta dell'America

patrizio giulini

Il Verde storico. L'evoluzione del verde a Padova dal

Cinquecento a oggi

SCHEDE DEI PARCHI STORICI
SCHEDE DEI PARCHI URBANI
SCHEDE DEI PARCHI IN PROGETTO

Il Verde urbano è insostituibile strumento di riqualificazione della città, di recupero della storia del territorio, è elemento strategico nell'opera di ristrutturazione e costruzione dell'armatura urbana, assolve funzioni estetiche ed ecologiche e, in particolare, svolge un ruolo sociale essenziale alla vita dell'intera collettività.  
La città è come un racconto, nel quale le parole - ossia gli edifici - acquistano un significato grazie al respiro - ossia i giardini, le piazze, i corsi d'acqua, le strade e tutte le zone verdi - che le divide. Ma le parole di pietra non riescono più a formulare quel discorso compiuto che permetteva ad ognuno di ritrovare identità ed equilibrio, perché la città è composta da scritture separate, disomogenee, e la sua riconoscibilità è diventata quasi impossibile.  
In questo ambito il sistema del Verde assume un ruolo rilevante: si intreccia fra l'edificato, si insinua nei pochi spazi ancora liberi e attraversa la città con forme, funzioni, dimensioni diverse, creando un ambiente più sano per il corpo e lo spirito.  
Pochi elementi, quanto il Verde, sono in grado di ridare bellezza alla città, di suscitare emozioni estetiche, di costruire effetti scenografici, di far ritrovare un'identità dei luoghi spesso perduta.

 

 

teoria e critica     

numero 5     

2002     

margherita petranzan

Appunti per un'apertura: il 'viaggio in Italia' di Alvar Aalto

pasquale lovero

Introduzione / Anniversari e universitari

francesco tentori

Sentieri tortuosi. Riflessioni su Alvar Aalto

paolo angeletti

Alvar Aalto. Due case negli anni venti

federico marconi

1959-1962. Tre anni di apprendistato nell'ateleir di Alvar Aalto
a munkkiniemi

franco purini

Una dualità

valeriano pastor

Materiali del progetto in Alvar Aalto

pasquale lovero

Di alcune invarianti formali - Dalle fibre alla firma?

umberto trame

I padiglioni per esposizioni temporanee. La costruzione dello
spazio divergente

Uno dei compiti ineludibili posti dalla condizione attuale è - come si sa - un riesame delle esperienze cruciali del Moderno. Nel caso dell'architettura, esso comporta non solo la ri-definizione degli "ismi", ma anche una registrazione disincantata (laica) delle caratteristiche delle opere di ciascun architetto protagonista.  
Il centenario della nascita dell'architetto Alvar Aalto ha offerto l'occasione per un Seminario di studio presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.  
Lungi dal seguire la consueta (e rassicurante) formula accademica, i relatori hanno esaminato da progettisti alcuni momenti chiave dell'attività del maestro finlandese, i motivi e le figure ricorrenti nel suo lavoro progettuale, facendo riferimento a molte delle sue opere. Con il risultato di offrire spunti per una diversa riflessione sul lascito aaltiano; ovvero, sull'operare disciplinare contemporaneo.

 

 

restauro    

numero 4     

2000     

margherita petranzan

"Repetita iuvant". Riflessioni per una apertura: de re tradita

guglielmo monti

Conservare per lo Stato

francesco tentori

Sentieri tortuosi. Riflessioni su Alvar Aalto
  IL RESTAURO DI PORTA SANTI QUARANTA A TREVISO

giuseppe rallo

Restaurare conservando.   
L'intervento sulla porta Santi Quaranta a Treviso

 

IL RESTAURO DI PALAZZO ZUCCO A FELTRE

valeria farinati

Le vicende della proprietà di palazzo Zucco

cleonice vecchione

Palazzo Zucco

siro andrich

Relazione tecnica del restauro statico di palazzo Zucco
monica da ronch Gli ambienti di palazzo Zucco a Feltre
  maria luisa cannarsa   Il problema della storia  
         

I restauri realizzati a Porta Santi Quaranta a Treviso e Palazzo Zucco a Feltre, compiuti dalla Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici del Veneto, sono stati eseguiti secondo una nuova concezione di tutela del bene pubblico da parte dell'istituzione statale. Il concetto di tutela, da un'idea di vincolo inteso come conservazione assoluta dell'esistente, si è evoluto in un più approfondito concetto di conoscenza della storia, della presenza nel mondo contemporaneo e delle modalità attraverso le quali trasmettere alle generazioni future il patrimonio culturale del bene in tutela. La prima novità di questo nuovo approccio al restauro consiste nel fatto che esso è mirato a prolungare la vita dei materiali; la seconda, è che l'intervento è volto a fornire un'immagine coerente del complesso, in armonia con la realtà presente, e rispettosa di tutte le modifiche che nel tempo si sono stratificate, nel massimo rispetto per la storia e nella libertà di progettare una sistemazione da offrire ai contemporanei.

 

 

monografie    

numero 3     

2000     

margherita petranzan

La costruzione dello spirito

padre leone tagliaferro

Un ricordo

davide ruzzon

Caminante, no hay camino hay que caminar

padre angelo polesello

Valori francescani presenti nell'arte contemporanea

giorgio della chiesa

La chiesa dello Spirito Santo a Fossano   

marco dezzi bardeschi

Per padre Angelo Polesello

gianni fantoni

Una lunga amicizia

roberto masiero

Lettera a padre Angelo

guglielmo monti

Un messaggio che inquieta

chiara rango

La natura indefinita della trasparenza
guido visentin Padre Angelo Polesello
  padre angelo polesello   Incontro con il francescanesimo  
         

Questo libro è dedicato alla ricerca progettuale di Padre Angelo Polesello, 'costruttore dello spirito', il quale, proprio perché spinto da una forte spiritualità, ha tentato di esprimere l'autentico rapporto tra la Chiesa e la società del suo tempo.

 

 

teoria e critica    

numero 2    

2000     

massimo donà

Presentazione - Disincanto e perdita del centro

davide ruzzon

Introduzione - Architetture senza città

massimo donà

Di ciò che "non manca"

vittorio gregotti

Sproporzioni

roberto masiero

Dalla forma al trans-formale  

valeriano pastor

Divagazioni

margherita petranzan

ll senso e le parole

angelo polesello OFM

Costruire e decostruire per un frate minore

franco purini

Opinioni su un piano inclinato

davide ruzzon

La tipologia libera dalle qualità
carlo sini L'architetto e le pratiche del sapere
         

La trasformazione delle relazioni umane entro la città, in particolare del senso di appartenenza, riflette mutamenti da sempre presenti nella storia umana. Nel paesaggio urbano connotato da questi mutamenti, che ruolo riveste l'esistenza di oggetti architettonici che conservano in filigrana "segni di armonia"? La costruzione di oggetti che manifestano forti affinità con la eterogeneità formale del contesto frammentato in cui vengono collocati, che rapporto instaura con il ricordo delle origini della forma architettonica? Che significa oggi realizzare nelle parti esterne ai centri storici delle città edifici che tendono a costituirsi come ponte verso il passato? Le nuove costruzioni possono divenire specchio della molteplicità e della frammentazione delle periferie e delle culture che coabitano lo spazio disgregato? Ed ancora, possono riannodare esili fili con la storia della forma? Può il "nuovo" architetto pensare a un modo di fare i conti con questa fase dello sradicamento e della complessità connessa, senza che ciò comporti la disgregazione della forma delle nuove costruzioni? Su questi interrogativi si soffermano gli autori del presente volume - architetti, storici dell'architettura, filosofi - offrendo nuove ipotesi di ricerca.

 

 

monografie    

numero 1    

2000     

marino folin

Su Valeriano Pastor

margherita petranzan

Costruire a Venezia

giorgio busetto

Valeriano Pastor alla Querini Stampalia

egle renata trincanato

La Querini Stampalia e Valeriano Pastor

valeriano pastor

Divagazioni sui progetti per la Querini  

michelina michelotto pastor

La mostra del '97. Presentazione dei lavori eseguiti nella Fondazione Querini Stampalia dall'architetto Valeriano Pastor

franco purini

un libro aperto

roberto masiero

Non per le cose, ma tra le cose.                                                         Appunti attorno all'opera e al pensiero di Valeriano Pastor
         

Valeriano Pastor è uno dei maestri della Scuola di Architettura di Venezia, nella quale sono confluite tra le più significative esperienze contemporanee. L'autentica attività di sperimentazione, la speculazione filosofica sulla forma, il disegno, che non è rappresentazione a posteriori dell'opera, ma parte inscindibile del processo di progettazione, l'estrema sensibilità per i materiali, sono i caratteri più significativi dell'opera di Valeriano Pastor. Un'ampia documentazione iconografica e i contributi di diversi studiosi illustrano gli interventi di Pastor alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia.